I criteri per la classificazione del ranking Uefa sono cambiati, sia per i club che per i paesi. Per capire cosa è cambiato, esploriamo i dettagli.
La Roma aspira a ottenere un posto nella Champions League, sia cercando di far parte delle migliori cinque squadre di campionato, sia attraverso la vittoria dell’Europa League. Quest’ultima è una coppa che manca alla Roma solo per un soffio nell’ultima stagione. Fino alla passata stagione, per essere ammessi alla Champions League, bisognava classificarsi tra i primi quattro. Tuttavia, le squadre italiane hanno avuto delle ottime prestazioni in Europa l’anno scorso, portando l’Italia a guadagnare punti significativi per il ranking.
La Roma ha contribuito a questo successo, raggiungendo la finale dell’Europa League. In aggiunta, vi erano tre squadre italiane in semifinale di Champions League: Milan, Napoli e Inter, finalista del torneo. La Fiorentina ha raggiunto la fase finale della Conference League, un trofeo vinto l’anno prima dalla Roma.
Guardando al futuro, fare bene in tutte le competizioni non sarà sufficiente. La Champions League avrà un ruolo fondamentale per il ranking, sia per il quinquennio per determinare le fasce del sorteggio, sia per il ranking delle nazioni per assegnare i posti in Europa attraverso il campionato.
Secondo le informazioni raccolte da Calcio e Finanza, in precedenza la Champions League poteva portare a un massimo di 21 punti. Tuttavia, dal prossimo anno, con il cambio di format, il punteggio massimo raggiungerà 29,5 punti. Questo significa che arrivare al primo posto significa superare oltre 35 squadre, dal momento che non ci saranno più gruppi, ma un unico girone.
Il discorso si applica ugualmente all’Europa League, che vedrà i suoi punti massimi salire da 17 a 23, e alla Conference League, che passerà da 14 a 20,5. Infine, a livello “assoluto”, i punti di differenza tra le altre competizioni rispetto alla Champions saranno tra 4 e 6,5 per la Champions e l’Europa League, e tra 7 e 9,5 tra Champions e Conference League.