La Roma sfiora l’impresa in Europa League
Se le avevate preparate le bandiere giallorosse, mettetele lo stesso alle finestre e ai balconi in odore finalmente di primavera. L’aria mite e accogliente di questa prima decade di maggio merita i colori dell’onore e dell’orgoglio nella notte in cui la Roma si congeda dall’Europa League. Tenere testa a casa loro ai campioni di Germania che non perdono da 48 partite è stata una sfida vinta.
Il sogno sfumato della Roma nella notte di Europa League
Pur tra scaramanzie e ritrosie ad ammetterlo, in fondo, tanti ci credevano all’impresa della Roma. E a otto minuti dalla fine l’obiettivo sembrava a portata di mano con l’approdo almeno ai supplementari. Poi una sfortunatissima autorete di Mancini all’80 ha spento vibrazioni e sogni della delegazione giallorossa.
Una Roma eroica ha detto De Rossi. Considerazione condivisibile, perché i suoi ragazzi hanno sofferto, si sono sacrificati e respinto colpo su colpo gli attacchi del Bayer che ha spinto a ogni utile occasione. Svilar è salito in cattedra, l’uomo partita per distacco con le sue parate, la reattività, la visione, sfortunato sull’autorete propiziata proprio da lui.
Alla Roma nemmeno la soddisfazione di battere il Bayer
Paredes ci ha messo convinzione e garra, valoroso faro del centrocampo, con i suoi due gol ha spinto la Roma a credere nell’obiettivo. Cuore, coraggio, ma non solo. I giallorossi non hanno mai dato l’impressione di non sapere cosa fare. A loro agio anche nell’arena di Leverkusen, chiamati a ribaltare il 2-0 dell’andata in un ambiente evidentemente ostile e avvezzo a non perdere mai. alla fine non ha perso neanche questa volta. Il De Rossi team non è riuscito neanche a raccogliere la piccola soddisfazione di interrompergli l’interminabile striscia di risultati positivi a causa del gol di Stanisic 97’.
Nessuno può dire che ce l’abbiano messa tutta, onorando la competizione che lo scorso anno l’ha vista protagonista della finale. I tifosi in trasferta hanno applaudito squadra e allenatore sotto il loro settore. Se volete applauditeli anche voi sventolando l’orgoglio dai vostri balconi.