I tifosi della Roma: un esempio di costanza e dedizione
Se tutti gli amanti, inteso nell’accezione più nobile del termine, avessero la costanza e la dedizione dei tifosi della Roma, molte più coppie ce la farebbero a restare insieme; scoprirebbero nel tempo che a cementare la loro passione sono stati più di ogni altra cosa i momenti difficili da attraversare assieme.
L’amore per la Roma: una passione che supera le avversità
L’accostamento potrà sembrarvi eretico, in realtà è erotico, inteso come essenza dell’amore più passionale, quello al quale ci si arrende senza condizioni. Si ama anche perché dopo aver sofferto ci si vuole ancora più bene; per tornare a desiderare ancora più intensamente dopo i malumori; per sentirsi orgogliosi semplicemente per essere fatti in un modo che agli altri sembrerà sempre incomprensibile; perché – …stamo mejo noi, che nun magnamo mai… -; perché – Ci sono i tifosi di calcio e poi ci sono i tifosi della Roma -; perché uno spot come quello della Barilla col ragazzino fuori dallo stadio per nessun’altra squadra, in nessun altro posto avremmo saputo immaginarlo.
Gli innamorati quando stanno abbracciati sono l’antidoto a tutti i Taylor che si possono incontrare nella vita, ai Garcia Aranda e agli Spirin, per chi se lo ricorda; decidono di restare insieme pure dopo che Julio Baptista manca il pallone in scivolata a porta vuota contro l’Arsenal; anche quando il pallone sbatte addosso a Mancini dopo che Smalling ha sbilanciato Svilar, o se ti fa due gol Pazzini dopo un primo tempo in vantaggio e dominato. E dire che i padri, o i nonni, gli avevano raccontato del Lecce e del Liverpool, mica no. Gli innamorati di tutte le età contano il primo bacio come fosse uno in più rispetto a quelli realmente dati, nell’istante del gol di Turone.
Ecco perché potranno soffrire e pure perdere, ma mai perdersi, gli innamorati; apparentemente allontanarsi, forse, ma in realtà amando a distanza con più tigna ancora. È difficile sconfiggerli sul serio, gli innamorati: spiegatelo a quelli del Siviglia, che di tori se ne intendono; ditegli che i più cornuti di tutti sono quelli che godono delle disgrazie altrui.
Paolo Marcacci