domenica, Settembre 22, 2024

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Italia e FIFA in Conflitto: Decisione Clamorosa sul Sovraccarico dei Calciatori

Una decisione sorprendente scuote il mondo del calcio. L’Italia annuncia una forte opposizione nei confronti della FIFA, portando alla luce un problema ormai diventato cruciale: il sovraccarico di impegni per i calciatori e le società calcistiche.

Sovraccarico di Impegni: Una Questione Mediatico-Giudiziaria

La crescente quantità di partite a cui sono sottoposti i calciatori sta diventando un caso mediatico di grande risonanza. I recenti sviluppi suggeriscono che la disputa potrebbe presto entrare nelle aule dei tribunali. Se già nella stagione passata era complicato trovare giorni senza partite, le nuove competizioni come il Mondiale per Club e il nuovo formato della Champions League sembrano intenzionate a peggiorare questa situazione.

Differenze con l’NBA

Molti paragonano il calcio alla NBA, dove giocare ogni due o tre giorni è la norma. Tuttavia, ci sono differenze sostanziali. I campi di basket sono più piccoli e i giocatori possono essere sostituiti e reinseriti più volte durante una partita. Queste differenze rendono insostenibili gli attuali ritmi nel calcio, sollevando preoccupazioni e severe critiche.

Le Conseguenze Future

Il 13 giugno scorso, i sindacati dei calciatori inglesi e francesi hanno avviato un’azione legale contro la FIFA. Il ricorso contesta il calendario internazionale delle partite, con un focus particolare sulla Coppa del Mondo per Club FIFA 2025. La saturazione di eventi calcistici è considerata insostenibile e in violazione della Carta dei diritti fondamentali dell’UE e del diritto alla concorrenza.

Supporto dall’AIC

Anche il sindacato dei calciatori italiani (AIC) ha espresso il proprio supporto all’azione legale. “Da anni l’Associazione Italiana Calciatori, insieme a FIFPro, sta portando avanti una battaglia contro l’attività agonistica esasperata," ha dichiarato il presidente dell’AIC. "I top player, impegnati nelle competizioni nazionali e internazionali, arrivano a disputare fino a 70 partite all’anno, percorrendo più di 90mila chilometri per gli spostamenti. È evidente che non si può immaginare di continuare con questi ritmi.”

In sintesi, la guerra legale contro la FIFA segna un punto di svolta nella lotta per la gestione sostenibile degli impegni calcistici. Il futuro del calcio potrebbe dipendere da come si risolverà questa disputa giuridica.

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