Non si placano le polemiche per il video controverso di Enzo Fernandez
Le polemiche riguardanti il video pubblicato e successivamente rimosso dai social media, che mostra i calciatori dell’Argentina, tra cui Enzo Fernandez, mentre cantano un coro razzista nei confronti dei giocatori della nazionale francese, continuano a infiammare il dibattito. Il filmato, diffusosi rapidamente in tutto il mondo, ha suscitato pesanti critiche, in particolare da parte di Wesley Fofana, compagno di squadra di Fernandez al Chelsea, che ha espresso il suo disgusto su X con il commento: “Il calcio nel 2024: razzismo disinibito”. Questo post ha scatenato la reazione del padre di Enzo, Raul Fernandez, che ha difeso il figlio durante un’intervista.
La difesa di Raul Fernandez
Raul Fernandez, il padre di Enzo, ha fatto sentire la propria voce attraverso un’intervista, affermando con forza che suo figlio non è razzista, e non lo è mai stato. Egli ha sottolineato che “è difficile per un europeo comprendere la nostra cultura e il folklore nel calcio, incluse le canzoni e le celebrazioni. Ha registrato questo video dal vivo in un momento inopportuno.”
Le critiche a Wesley Fofana
Raul Fernandez ha poi espresso il suo disappunto per la modalità con cui Wesley Fofana ha affrontato la vicenda. Secondo Raul, Fofana avrebbe potuto contattare Enzo in privato per chiedergli delle scuse, invece di esporlo pubblicamente sui social media. “È stato un errore, e probabilmente Enzo non si è nemmeno reso conto di cosa stava cantando.”
Riflessioni sulle discriminazioni nel calcio
Infine, Raul Fernandez ha voluto gettare luce su altre situazioni di presunta discriminazione avvenute in passato. Ha ricordato che nel 2014, quando la Germania ha battuto l’Argentina, i giocatori tedeschi avevano insultato la squadra sudamericana. Inoltre, ha fatto riferimento a situazioni analoghe durante il Mondiale del 2018, quando i francesi derisero Messi per la sua altezza. “Non abbiamo mai parlato di discriminazione in quelle occasioni,” ha concluso.
Conclusioni
Le parole di Raul Fernandez mirano a contestualizzare e giustificare un comportamento che, sebbene inappropriato, potrebbe non essere stato mosso da intenti razzisti. La vicenda, tuttavia, continua a suscitare dibattiti accesi e stimola una riflessione più ampia su come il calcio possa affrontare e contrastare efficacemente ogni forma di discriminazione.
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