giovedì, Settembre 19, 2024

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De Rossi, Dybala e il rifiuto delle dimissioni: ulteriori conferme sullo scontro acceso

Ecco le ultime in merito ad alcuni clamorosi retroscena di quanto avvenuto tra Daniele De Rossi e la dirigenza dell’AS Roma.

Nella capitale, il frullatore di speculazioni e ipotesi è ancora impostato sulla velocità più alta. Almeno fino alla prima apparizione in campo della Roma di Ivan Juric, la sensazione è che il caos regnerà sovrano tra i vicoli della città eterna.

Sostegno della tifoseria a De Rossi

Svariate frange della tifoseria giallorossa, al netto dei deludenti risultati collezionati nelle prime quattro gare della stagione, appaiono compatte nella difesa del Comandante di Ostia. La permanenza a Trigoria di De Rossi è stata bruscamente interrotta dopo il blitz romano dei Friedkin.

In molti vedono nel comportamento della società una frenesia poco in linea con i ritmi di uno sport in cui è necessario rischiare e attendere per raccogliere i risultati del proprio lavoro. La scelta dell’erede di DDR, individuato in Ivan Juric, sembra non aver convinto del tutto.

Frizioni con la dirigenza

Nel corso delle ultime ore, sono giunte delle conferme su alcune frizioni antecedenti ai recenti avvenimenti, utili a delineare il rapporto tra De Rossi e la dirigenza, inclusa Lina Souloukou.

Retroscena choc: De Rossi aveva presentato le dimissioni per il caso Dybala

Svariate settimane fa, Daniele De Rossi avrebbe presentato delle dimissioni di sua sponte a causa di un episodio spiacevole. I vertici capitolini sarebbero entrati nel merito delle scelte di campo, tentando di imporre un tetto massimo di presenze per Paulo Dybala, il quale, se superate le 14 presenze, avrebbe usufruito automaticamente del rinnovo del contratto.

Per le casse giallorosse si trattava di ben 30 milioni di euro lordi da investire per mantenere il fuoriclasse argentino. Dopo i ragguardevoli investimenti compiuti dai Friedkin, questa spesa avrebbe messo in seria difficoltà la società.

Di fronte a tale pretesa, DDR avrebbe presentato le sue dimissioni dal ruolo di allenatore della prima squadra. All’epoca, l’emergenza rientrò con il rifiuto delle dimissioni da parte della proprietà statunitense, ma l’episodio tratteggia con precisione l’atmosfera poco piacevole del centro sportivo Fulvio Bernardini.

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