giovedì, Settembre 19, 2024

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Giungono sviluppi di rilievo in merito al tanto chiacchierato Decreto Crescita, pronto a rivoluzionare nuovamente il calciomercato nostrano.

Il Ruolo del Decreto Crescita nel Calciomercato

Il tema degli stipendi ha indubbiamente caratterizzato gran parte delle trattative di calciomercato degli ultimi anni. Durante questo periodo, la concorrenza con altre società europee – sensibilmente più propense a garantire ai calciatori retribuzioni di primo livello – ha inevitabilmente penalizzato la massima lega italiana e l’arrivo di profili internazionali di caratura elevata.

Pallone Serie A (Ansafoto) – Asromalive.it

A prescindere da ciò che può essere ricollegato all’ambiente, al sentimento e alla fedeltà nei confronti di una squadra calcistica, il dato pecuniario è notoriamente uno dei parametri più impattanti all’interno di una trattativa tra calciatore e società. Questo è particolarmente vero per i calciatori esteri, che hanno poca o nessuna connessione emotiva con le tifoserie italiane.

Il Decreto Crescita, introdotto nel periodo dal 2020 al 2023, ha giocato un ruolo essenziale in questo contesto. Con questo decreto, svariate società italiane sono riuscite a chiudere trattative con maggiore facilità. Tuttavia, il governo Meloni ha deciso di interromperlo per l’anno corrente, riportando il provvedimento al centro di una diatriba politica che potrebbe nuovamente alterare gli equilibri del mercato calcistico italiano.

Il Ritorno del Decreto Crescita?

Il Decreto Crescita – ancora in vigore per coloro che ne avevano usufruito prima della sospensione – prevede una considerevole detassazione (del 50%) delle imposte per gli sportivi che spostano la propria residenza in Italia, alimentando così il mercato interno.

Decreto Crescita, via libera UFFICIALE: la Serie A non aspettava altroSerie A (LaPresse) – Asromalive.it

Questo provvedimento permette alle società italiane di negoziare il salario dei calciatori con maggiore flessibilità, garantendo una retribuzione netta più generosa a parità di costo per le casse dell’azienda in questione. Secondo quanto riportato da Calcio Finanza, Forza Italia avrebbe recentemente proposto la reintroduzione di tale agevolazione per gli anni fiscali 2025, 2026 e 2027.

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