Francesco Totti Rivela Le Sue Opinioni sulla Roma e il Futuro del Club
Le dichiarazioni di Francesco Totti sullo stato attuale della Roma risuonano forti e chiare. L’ex Capitano e simbolo del club giallorosso ha discusso la posizione del tecnico Daniele De Rossi, confrontandolo con il predecessore José Mourinho. Totti ha anche toccato temi come l’inizio di stagione di Lorenzo Pellegrini e la gestione di Paulo Dybala. Inoltre, l’ex numero 10 ha rivelato quale ruolo preferirebbe se dovesse tornare a far parte della società giallorossa.
Totti e De Rossi: Un Supporto Incondizionato
Riguardo al rapporto con De Rossi, Totti ha affermato: “Con Daniele non ho mai avuto problemi. Per lui non darei una mano, ma un braccio, per farlo stare bene e tranquillo.” Tuttavia, ha lanciato un monito riguardo al futuro del tecnico: “La Roma deve arrivare in Champions, per forza. Se investi 100 milioni e non ci arrivi è un fallimento totale. Anche perché senza Champions, Daniele salta prima, non arriva fino alla fine. Daniele è il parafulmine.”
Totti ha anche tracciato un parallelo tra De Rossi e Mourinho, sottolineando l’importanza di una società forte che esponga chiaramente gli obiettivi: “Certamente, anche se in questo momento è l’unico che può fare l’allenatore a Roma. Ma torniamo al solito discorso, se c’è la società forte che esce allo scoperto e parla chiaro sugli obiettivi, allora è tutto tranquillo.”
Gestione di Dybala e Critiche a Pellegrini
Su Paulo Dybala, Totti ha dichiarato: “Ho sempre detto che è il giocatore più forte della Roma, perciò va tutelato. Ma adesso vediamo come lo gestiranno.” Passando a Lorenzo Pellegrini, Totti ha espresso il suo affetto, ma anche una critica costruttiva: “A Lorenzo voglio bene, ma poi conta solo il rettangolo di gioco. Se non ti esprimi al meglio là dentro puoi essere chi ti pare. Ultimamente non ha giocato come dovrebbe.”
Totti ha ricordato i fischi ricevuti in passato da Damiano Tommasi, sottolineando quanto sia difficile giocare con una tifoseria contro: “Se hai una tifoseria contro è complicato giocare. Lo è già salire le scalette dell’Olimpico. Ricordo i tempi di Tommasi, non guardava in faccia nessuno quando fischiavano, giocava e basta.”