Rivoluzione tecnica clamorosa. Il calcio italiano prosegue le epurazioni, seguendo progetti nati male e chiusi nel peggior modo possibile. A settembre, il mondo del calcio ripensa e rivaluta scelte fatte solo poco tempo prima, proprio come cantava Francesco Guccini: “Settembre è il mese del ripensamento.” La Roma è stata la protagonista di uno dei ripensamenti più clamorosi.
Il caso della Roma: Il licenziamento di Daniele De Rossi
Fino a poche settimane fa, il club giallorosso aveva deciso di investire significativamente su Daniele De Rossi. Tuttavia, dopo appena quattro giornate di campionato, è stato esonerato. Il caso della Roma è emblematico, data la rilevanza del club e del tecnico esonerato.
Nel calcio italiano, però, questo tipo di decisioni non conosce confini geografici né di categoria. Dirigenti, allenatori e giocatori vengono “bruciati” con grande velocità. L’ultimo esempio, in ordine di tempo, riguarda un club con un passato notevole anche in Serie A: l’Avellino.
Avellino: Rivoluzione tecnica e nuovo inizio
Nel club irpino si è dato il via a una rivoluzione tecnica totale. L’intera area tecnica è stata azzerata dopo la sconfitta per 0-1 contro il Latina, situazione che ha posizionato l’Avellino al penultimo posto in classifica.
Domenica 22 settembre, la società irpina ha rimosso dall’incarico il direttore dell’Area tecnica, Giorgio Perinetti, il direttore sportivo Luigi Condò, il responsabile dell’Area scouting, Pierfrancesco Strano, l’allenatore Michele Pazienza, l’allenatore in seconda Antonio La Porta e il preparatore atletico, Leandro Zoila. La squadra è stata temporaneamente affidata a Raffaele Biancolino, proveniente dalla formazione Primavera 2.
Già dalla stessa mattinata, Biancolino ha diretto il suo primo allenamento. Con il campionato che riprende martedì, la trasferta a Torre del Greco contro la Turris deve essere preparata meticolosamente.