(ANSA) – ROMA, 14 OTT – Negli ultimi vent’anni, la Serie A, come la maggior parte dei campionati europei, non ha visto un incremento nel numero di partite. Il format del campionato italiano è rimasto stabile nel tempo, riflettendo una situazione simile in molte altre leghe del vecchio continente.
Stabilità dei campionati
La stabilità del numero di match in Serie A è in linea con una tendenza osservata anche nei campionati di Inghilterra, Spagna, Germania e Francia. Questo fenomeno indica un equilibrio nei format adottati dalle principali competizioni calcistiche, che privilegiano la qualità degli incontri piuttosto che l’aumento quantitativo. Il focus sembra orientarsi verso il mantenimento di un livello competitivo alto, evitando l’usura delle squadre e dei giocatori causata da un calendario troppo fitto.
Effetti sulla programmazione televisiva
Questa staticità nel numero di partite influisce anche sui contratti televisivi e sui diritti di trasmissione. Le emittenti devono adattarsi a un panorama che non prevede un aumento delle partite, concentrandosi invece sulla qualità delle produzioni e delle analisi post-gara. Inoltre, le società calcistiche devono saper gestire in modo ottimale le risorse, focalizzandosi su strategie che valorizzino ogni singolo match sotto il profilo economico e sportivo.