La sospensione di una partita di calcio ha nuovamente sollevato polemiche e discussioni, dopo che una partita della categoria Juniores Elite è stata decisa non sul campo, ma dal giudice sportivo. Si tratta di un evento sempre più comune nei campionati di varie categorie, dove le decisioni arbitrali finiscono per prevalere sul gioco stesso.
La dinamica della partita interrotta
Il 19 settembre scorso a Vimodrone, le squadre del Real Milano di Vimodrone e del Luciano Manara di Barzanò si sono scontrate in una gara valida per la categoria Juniores Elite. L’incontro è stato sospeso dall’arbitro in pieno recupero, con solo quattro minuti ancora da giocare. La decisione di abbandonare il campo è stata presa dai capitani delle due formazioni per prevenire una possibile rissa, in un momento in cui il Luciano Manara era avanti 2-4. In risposta, il giudice sportivo ha inflitto a entrambe le squadre una sconfitta a tavolino e una multa di 100 euro.
Le ricorsi delle squadre
Non soddisfatte del provvedimento, entrambe le società hanno deciso di impugnare la sentenza. La formazione del Luciano Manara, che conduceva nel punteggio, ha richiesto che la gara riprendesse dal momento dell’interruzione, mentre il Real Milano ha chiesto la ripetizione completa del match. La Corte Sportiva ha accolto la richiesta del Real Milano, stabilendo che la partita dovrà essere giocata nuovamente. Questa decisione è stata influenzata dalla testimonianza dell’arbitro, il quale ha dichiarato che la sospensione non era dovuta al rifiuto delle squadre di continuare, ma alla sua decisione unilaterale di porre fine alla partita a causa delle tensioni in campo.