Preoccupanti aggiornamenti emergono riguardo una delle poche certezze che la Roma aveva acquisito in questo agitato inizio di campionato. Se durante il mese di agosto la squadra assemblata da Florent Ghisolfi sembrava una fortezza arricchita da talenti brillanti attorno al solitario Paulo Dybala, attualmente, con l’inizio della stagione ormai alle spalle, le speranze e le incerte certezze coltivate dai tifosi durante l’estate appaiono infrante da un avvio di campionato disorganizzato e deludente. Questo periodo hanno visto la tifoseria romana criticare anche il generoso mercato effettuato dalla proprietà statunitense.
Mercato e Cessioni
Il nuovo direttore tecnico, con i suoi clamorosi acquisti – tra cui spiccano Artem Dovbyk, Matias Soulé, Enzo Le Fée e Manu Koné – sembra non aver soddisfatto appieno le aspettative. Alcuni acquisti, come Soulé, hanno deluso, mentre altri sembrano non essere stati pianificati adeguatamente per compensare le partenze durante l’ultima sessione di mercato. La Roma è quindi sbilanciata, abbondante in alcune zone del campo ma tragicamente carente in altre. Una recente emergenza medica sottolinea nuovamente questa discrepanza, ponendo a rischio la preparazione della squadra per affrontare l’Inter di Simone Inzaghi senza alternative valide per un titolare con difficoltà.
L’Importanza di Dovbyk
L’idea di una Roma senza Artem Dovbyk – il cui apporto in termini di reti e contributo offensivo ha aiutato la squadra a evitare un completo crollo – evidenzia ulteriormente la crisi in corso a Trigoria. A seguito di recenti dichiarazioni del bomber ucraino, lo staff di Ivan Juric deve prepararsi a intervenire.
In seguito al pareggio 1-1 nel match di Nations League contro la Repubblica Ceca, Dovbyk ha confessato: “Mi sentivo più o meno bene, ma alla fine della partita ero molto stanco, per questo l’allenatore ha deciso di cambiarmi. Volevamo i 6 punti nel girone.” Nonostante un rigore segnato dall’ex Girona, si percepisce che la sua condizione fisica non è ottimale, una situazione resa evidente dal costante impiego dell’ucraino, causato dall’assenza di un sostituto adeguato.