La trattativa per il rinnovo di Dusan Vlahovic con la Juventus appare complessa, con un’importante distanza tra le richieste economiche del giocatore serbo e l’offerta del club torinese. La Juventus, desiderosa di evitare un nuovo “caso Chiesa” – che ha visto il calciatore venduto al Liverpool a un prezzo ridotto per il mancato rinnovo – punta a chiudere l’accordo il prima possibile.
Dusan Vlahovic (Lapresse) – asromalive.it
Un Futuro Incerto
Il contratto attuale di Vlahovic, firmato al suo arrivo a Torino nel gennaio 2022, scade a giugno 2026, prevedendo un aumento progressivo dello stipendio, che quest’anno raggiunge i 12 milioni netti. Una somma significativa che il direttore sportivo bianconero, Cristiano Giuntoli, vorrebbe distribuire su più stagioni.
Testa a Testa con Giuntoli
Secondo quanto riportato da fonti come Telelombardia, Giuntoli avrebbe proposto un rinnovo fino al 2028 o 2029 con un compenso annuale di 8 milioni di euro netti. Tuttavia, l’entourage del giocatore ha già fatto sapere che Vlahovic non è disposto a scendere sotto i 10 milioni. Questo potrebbe portare a un lungo stallo nelle trattative, con il rischio che il centravanti scelga di non rinnovare e lasciare la Juventus a parametro zero alla scadenza del contratto, nel 2026.
Dusan Vlahovic (Lapresse) – asromalive.it
La Juventus, consapevole del potenziale danno finanziario e sportivo, mira a trovare un accordo il prima possibile, ma le posizioni attualmente rimangono distanti. Il club intende evitare di ritrovarsi nella stessa situazione vissuta con Chiesa, venduto a causa dell’impossibilità di raggiungere un’intesa sul prolungamento. La situazione è in continua evoluzione, con l’ex Fiorentina che appare in crescita e fiducia, sul quale lo stesso Thiago Motta ha speso parole emblematiche in conferenza stampa, prima dell’incrocio con il Lipsia.
“Vlahovic sta bene. Come per tutti gli attaccanti, anche per lui è importante segnare, ma il calcio non è solo questo. Si impegna tantissimo, sempre al massimo, in allenamento e in partita. Deve continuare a lavorare”.