sabato, Luglio 27, 2024

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Tifoso disabile della Roma attaccato dai sostenitori della Lazio: testimonianza shock

Un tifoso della Roma con disabilità è stato brutalmente attaccato da tifosi della Lazio dopo il derby di recente. In una recente intervista con Repubblica, la vittima ha condiviso la sua angosciante esperienza.

Diretto verso i laziali

Parlando del terribile evento, il tifoso della Roma ricorda l’incontro con i tifosi laziali dopo la gara. “Dopo la partita, saliamo sul nostro motociclo e iniziamo a dirigerci verso lo stadio dei Marmi per raggiungere Lungotevere”, ha detto. “A un certo punto, la polizia ci ha reindirizzato verso la Farnesina e inevitabilmente ci siamo trovati di fronte alla curva Nord, dove si radunano i tifosi della Lazio. È come se la polizia ci avesse mandati dove non avremmo mai voluto andare”.

Attacco inrieghito

Il tifoso disabile della Roma ha poi descritto l’attacco inquietante. “Avevo ancora la sciarpa della Roma indosso e un gruppo di giovani tifosi laziali iniziò a insultarci. Ci hanno circondati e sono iniziati gli insulti volgari”, ha spiegato.

Nonostante il tentativo del suo amico di difendersi, i due furono rapidamente circondati. “I tifosi laziali hanno tirato su le loro sciarpe per coprire i loro volti e ci hanno aggrediti”, ha raccontato.

Vittima di violenza

Descrive i graffi e le botte ricevute: “Ho ricevuto due colpi duri: un pugno sul volto che, grazie al casco, non mi ha fatto troppo male, ma mi ha lasciato un bruco livido. E poi ho preso un colpo al fianco”.

Inasprisce il racconto la visibilità della sua disabilità, eppure i tifosi avversari non si sono fermati. “Ho una disabilità agli arti superiori che è facilmente visibile. È impossibile non notarla. E il mio amico continuava a ripeterlo, ma nonostante ciò, ci hanno picchiati entrambi”.

L’intervento salvifico

Secondo la vittima, la loro salvezza è arrivata grazie all’intervento di due anziani che hanno gridato ai giovani di lasciarli in pace. “Ma non siamo stati gli unici ad essere molestati. Anche altre moto sono state prese di mira, così come un furgone che trasportava altri disabili”.

Una questione irrisolta

Nonostante l’esperienza drammatica, la vittima non ha presentato alcuna denuncia. “Avrei dovuto accusare persone non identificate, non vedo come sarebbe potuto servire. Forse potrebbero essere identificati attraverso le telecamere della Farnesina, che credo abbiano un sistema di riconoscimento facciale”.

Mettendo fine alla sua intervista, l’uomo ha sollevato un’importante questione di sicurezza nei derby. “La disposizione attuale dei posti per i disabili alla Farnesina può favorire incontri pericolosi. Dopo una partita, i tifosi rivali non restano molto a lungo nello stadio, il che aumenta notevolmente il rischio di scontri”, ha concluso.

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