sabato, Luglio 27, 2024

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De Rossi: “Problemi umani a Ferrara, ma a Roma mi trovo benissimo con tutti”

© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

Daniele De Rossi, allenatore della Roma, ha rilasciato delle dichiarazioni durante l’evento “The Coach Experience”, organizzato dall’AIAC. Ecco un riassunto delle sue parole, riportate da alfredopedulla.com:

Confrontarsi e Imparare dagli Altri

“Se mi avete invitato pensando che io voglia fare una lezione, riprendo subito il treno e torno a casa. Sono qui per imparare, per confrontarmi con altri allenatori. Ogni esperienza con un tecnico affermato mi ha arricchito, anche con quelli che non mi sono piaciuti, perché ho capito cosa non avrei mai dovuto fare con i miei calciatori.”

L’Esordio Come Allenatore della Roma

“È stata un’emozione fortissima, nata in 24 ore. Avevo letto delle indiscrezioni sui giornali, ma è stato tutto molto veloce e segreto. Il primo giorno avevo in mente di fare trenta allenamenti al giorno. Ero emozionato, nonostante riesca a gestire bene le emozioni. La prima partita con il Verona rimarrà sempre un ricordo vivo, avevo tanti dubbi, molti dei quali ancora ho, ma siamo migliorati piano piano. Guardandomi indietro, tutto sembra normale, ma è passato così in fretta. Ci tenevo a dimostrare di poterci stare per allontanare lo spettro di un possibile fallimento nella prima esperienza.”

Sistemi di Gioco e Approccio Tattico

“Luis Enrique diceva sempre: ‘Se avessi avuto più tempo, ti avrei scritto una lettera più corta’. Una frase bellissima che mi ricorda di non sovraccaricare i giocatori di informazioni. Ho avuto allenatori che facevano riunioni tecniche continue, trasmettendo insicurezza. È importante non chiedere cose opposte ai giocatori, per evitare confusione tattica. Abbiamo iniziato con pressioni offensive, ma ho cambiato approccio per far sentire i giocatori più a loro agio. L’organizzazione deve riguardare soprattutto la fase difensiva. Il cambiamento è bello, ma bisogna offrire certezze su posizioni, funzioni e modalità di gioco.”

Il Ruolo del Potere in Campo

“Ho sempre cercato di essere un buon compagno di squadra, senza abusare del mio ruolo. Cerco di far capire ai ragazzi l’importanza di sostenere i compagni, anche in caso di errore. Era qualcosa che facevo da calciatore e voglio trasmetterlo.”

Costruzione Dal Basso

“Non esiste un solo modo di giocare. Io credo profondamente nella costruzione dal basso perché costringe l’avversario a reagire. Luis Enrique mi ha influenzato molto, portandomi a vedere il calcio in modo diverso. Roberto De Zerbi è il migliore nella costruzione dal basso: le sue squadre sanno esattamente come e quando attuare questa strategia.”

Prima Squadra o Settore Giovanile

“Non ho voluto partire dal settore giovanile, nonostante i consigli ricevuti. La mia ambizione prevaleva sull’interesse per lo sviluppo dei ragazzi, quindi ho deciso di allenare la prima squadra. L’obiettivo non deve essere vincere, ma restituire un giocatore migliore di come lo hai ricevuto.”

Credibilità di un Allenatore

“Secondo Aldo Serena e Ezio Capuano, un allenatore deve saper entrare nella testa dei giocatori e attrarre il loro interesse. Sono d’accordo. La credibilità si costruisce anche sul campo, osservando e migliorando i dettagli tecnici dei giocatori.”

Gestione del Disordine in Transizione

“Alla Roma abbiamo notato che dopo aver perso palla, subiamo rapidamente tiri in porta. La fluidità in campo può creare disordine nelle transizioni. Stiamo lavorando per migliorare la riaggressione, magari tornando sotto palla invece di riaggruppare subito.”

Esperienze a Ferrara e Roma

“Lavoro allo stesso modo in entrambi i posti, anche se le percezioni degli altri cambiano. A Ferrara avevo problemi di natura umana che non mi facevano sentire a mio agio. A Roma, invece, mi trovo benissimo con tutti.”

Valore dell’Autenticità

“Nella mia tesi con Ulivieri, ho scritto che non amo alzare la voce. Cerco di essere autentico e me stesso. Gli allenatori devono essere coerenti nei loro comportamenti. Ho rispetto per la Lazio e, per motivare i miei giocatori prima del derby, ho cercato di far leva sui loro sentimenti personali verso squadre avversarie. Essere autorevoli senza strillare è il mio obiettivo.”

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